Gibellina nuova è una cittadina sorta dopo la distruzione di Gibellina provocata dal Terremoto del Belice avvenuto nella notte del 14 gen 1968, con il contributo di numerosi artisti.
Dopo il terremoto e le devastazioni, fu lentamente avviata la ricostruzione del paese. Tuttavia, invece di riedificare nelle vicinanze dell'antica Gibellina essa fu ripresa una ventina di chilometri più a valle. La scelta del sito avrebbe potuto seguire la logica della vicinanza alla costruenda autostrada sino a Mazara del Vallo, se non fosse che il terreno di nuova edificabilità era dei fratelli Ignazio e Nino Salvo, boss della mafia[2].
Gibellina nuova sorse quindi sul territorio del comune di Salemi, in località Salinella, a seguito di una votazione del consiglio comunale.
Per la ricostruzione della cittadina l'ex sindaco della città Ludovico Corrao ebbe l'illuminata idea di “umanizzare” il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama mondiale come Pietro Consagra e Alberto Burri, quest'ultimo si rifiutò di inserire una sua opera nel nuovo contesto urbano che si stava costruendo e realizzò un "Grande Cretto" nella vecchia Gibellina, a memoria del sisma che la distrusse. All'appello risposero, altresì, Mario Schifano, Andrea Cascella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco Angeli, Leonardo Sciascia. La città divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.
Oggi Gibellina ha assunto un valore artistico straordinario. Esempio ne sono la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, i Giardini Segreti di Francesco Venezia, la Porta del Belice di Pietro Consagra, Piazza XV gennaio 1968 con la Torre Civica-Carrilion di Alessandro Mendini, il Sistema delle piazze (di Laura Thermes e Franco Purini), il Monumento ai Caduti, ecc. Tuttavia il suo valore artistico si scontra con la realtà di una città fuori dai circuiti turistici e pertanto del tutto sottovalutata.
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Gibellina (Sicilian: Gibbiddina) is a small city and comune in the mountains of central Sicily, Italy in the Province of Trapani. It was destroyed by the 1968 earthquake.[1]
The new city, Gibellina Nuova, was rebuilt some 20 km distant from the old one. The new city was designed by many of the most prominent artists and architects in Italy, but done in a piecemeal fashion so that the parts of the new city bear little relation to one another or to the indigenous architecture of Sicily.
Ruderi di Gibellina (as the ruins of the city are now referred to) remained just as it was after the earthquake, practically a ghost-town. Artist Alberto Burri covered the entirety of the ruins in concrete, while preserving the shape of the buildings and the streetscape. Additionally, Italian sculptor Pietro Consagra and Senator Ludovico Corrao formed an open air museum with a Consagra sculpture "Porta del Belice" or "Door to Belice" at the entrance. Consagra expressed a wish to be buried at Gibellina on his deathbed in July 2005.[2]
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